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ITINERARIO RELIGIOSI IN ABRUZZO : DAL GOLFO D'ORO ALLA VALLE DEL SANGRO

ITINERARIO :Vasto - Casalbordino - Monteodorisio - Atessa

Vasto Marina, l'antica Histonium, è una città dalle antiche origini (IX sec. a.C.), attiva prevalentemente nel commercio marittimo. Dopo le distruzioni causate dai barbari, la città fu ricostruita dalla ricca e potente famiglia spagnola dei D'Avalos che, tra l'altro, fece innalzare l'imponente palazzo D'Avalos. Distrutto nel Cinquecento e successivamente ricostruito, ospita oggi la Pinacoteca e il Museo Archeologico. Nel centro della città si possono visitare numerose chiese: la Cattedrale di San Giuseppe con la sua facciata duecentesca, la chiesa di San Lorenzo, la chiesa del Carmine..

Punto di riferimento della città resta l'imponente castello caldoresco edificato nel XII sec. La chiesa di Santa Maria Maggiore, con il suo bel campanile del trecento e la cupola, conserva, inoltre, una preziosa reliquia: una spina della corona di Cristo donata da Pio IV ad Alfonso D'Avalos, che il giorno del Venerdì Santo, si copre di lanugine bianca. In base alla consistenza della lanugine, la popolazione trae previsioni sul futuro raccolto. Dal centro ci si può spostare verso il suggestivo belvedere che si affaccia sullo splendido “Golfo d'oro”. La città è sempre ricca di iniziative culturali di ogni genere, soprattutto in estate. Fiore all'occhiello della città del Vasto il suo litorale, il più esteso della regione che alterna a lunghi tratti di sabbia bianca, splendide calette nelle zone di Punta Penna e nella Riserva Naturale di Punta Aderci. I numerosi turisti, oltre alle bellezza naturali, possono usufruire di eccellenti stabilimenti balneari, che la sera si trasformano in punto di ritrovo e divertimento per i giovani. Casalbordino (a 7 km dalla spiaggia), oltre ad essere un luogo di balneazione particolarmente adatto alle famiglie, offre due interessanti monumenti dell'arte sacra abruzzese: i resti dell'Abbazia di Santo Stefano in Rivomare e il Santuario della Madonna dei Miracoli, che rappresenta un importante punto di riferimento per la religiosità abruzzese. Il santuario lega le sue origini alla miracolosa apparizione della Beata Vergine avvenuta nei pressi della cittadina.

 

Il giorno della Pentecoste nel 1576, il territorio di Casalbordino venne sconvolto da una terribile tempesta. Un contadino della zona, Alessandro Muzio, molto devoto alla Madonna, recandosi al suo campo per constatare i danni, ebbe la visione della Vergine, che gli annunciava che il suo terreno era stato risparmiato dalla tempesta. In quel luogo venne eretta una cappella, meta di numerosi pellegrini. Al posto della cappella sorge oggi il Santuario, che conserva all'interno un quadro della Madonna Miracolosa. I festeggiamenti in suo onore si celebrano dal 9 al 15 giugno. Monteodorisio è uno dei piccoli centri abruzzesi più importanti nel panorama storico-artistico medievale. Il suo castello, collocato in posizione privilegiata rispetto al territorio, è stato realizzato a più riprese a partire dall'XI sec. L'ultimo rifacimento risale al XV sec. ad opera di Giacomo Caldora. Oggi restano tre imponenti torri cilindriche e due cortine murarie. All'interno ospita il Museo Civico, il Centro di documentazione dell'Ordine Francescano in Abruzzo e Molise e l'Archivio documentario ed iconografico. Alla Madonna delle Grazie è dedicato il Santuario che, realizzato nel 1895, presenta all'interno originalissimi affreschi in stile liberty. Di rilievo sono il Palazzo Suriani, con affreschi pregevoli e la chiesa seicentesca di San Giovanni. Popoloso centro della zona del Sangro, Atessa è sorta dall'unione di due piccoli nuclei, Ate e Tixe, divisi da un vallone, secondo la leggenda, abitato da un drago, sconfitto dal Vescovo Leucio. La Cattedrale di San Leucio, patrono della città, conserva un fossile ritenuto una costola del drago, ed è caratterizzata dal portale medievale e dal rosone riccamente lavorato. Poco fuori l'abitato, si trova il Convento di Vallaspra (XV sec.), intitolato a San Pasquale. Al centro del chiostro è il pozzo del miracolo. Nel 1709, in periodo di siccità, l'acqua ricomparve abbondante dopo che vi era stato versato l'olio della lampada dell'altare di San Pasquale.