RISERVE NATURALI ABRUZZO: MAJELLA ORIENTALE
Si
estende, con notevole dislivello altitudinale (dai 650 ai 2700 m), su 1700
ettari del versante orientale della Majella ricadenti nei comuni di Lama dei Peligni e Civitella Messer Raimondo in provincia di Chieti.
Istituita nel 1991, presenta ambienti diversi: dalla querceta alla faggeta,
dagli arbusti ai pascoli d'alta quota.
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Numerose le grotte dovute al fenomeno
carsico, tra cui la Grotta del Bue e dell'Asino e la piu’ nota Grotta del Cavallone,
che si apre a 1475 m di quota lungo i costoni della Valle di Taranta, tra le piu’ note cavita’ calcaree dell'Italia Centrale. 'Nel silenzio della
montagna dall’ampia bocca si discopriranno i pascoli verdi, i giochi
nevati e le nuvole erranti", cosi’ la descrive D'Annunzio nella tragedia
La Figlia di Iorio. Nelle varie "sale" aperte al pubblico nel periodo
estivo, si susseguono scenari di grande suggestione. Complesso
e diversificato anche il popolamento animale: si ricordano il Lupo
appenninico ed il Camoscio tra i mammiferi; l'Aquila reale, la
Coturnice, il Falco pellegrino, il Lanario e l'Astore
tra l'avifauna. Un discorso a parte merita il Camoscio d'Abruzzo che, oltre ad essere il simbolo della Riserva, e’ il protagonista di uno dei
progetti di conservazione piu’ importanti effettuati in Italia. E’ stata infatti
realizzata, in collaborazione con il Centro Studi Ecologici Appenninici
del Parco Nazionale d'Abruzzo,
un'area faunistica dove un piccolo branco di Camosci si riproduce
con successo.
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Numerose le testimonianze storiche che si possono osservare, come
i ruderi di un villaggio neolitico, dove sono stati rinvenuti i resti di un
individuo, vissuto circa 8000 anni fa e noto come Uomo della Majella. La Riserva
gestita dal WWF e’ dotata di Centro Visite, di un'Area Faunistica, di un
Giardino Botanico e di alcuni percorsi escursionistici.