ITINERARI NEL PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA: "VALLE
SICILIANA"
Ci sono altre colline italiane sono più famose di queste, ben poche sono
altrettanto spettacolari. Ricca di borghi, di casali e di chiese come le più
celebrate campagne della Toscana e dell’Umbria, la Valle Siciliana è a due passi
da Teramo e dal mare, ed è accessibile comodamente, grazie al Traforo del Gran
Sasso, da L’Aquila e Roma.
A rendere straordinarie le colline traversate dal Mavone e dal Fiumetto, però,
sono le montagne che fanno loro da sfondo. Domina il paesaggio il Paretone, la
muraglia calcarea che precipita per milleseicento metri di dislivello dalla
Vetta Orientale del Corno Grande. Nelle giornate di cielo sereno si vedono la
Farfalla, lo strapiombo giallastro creato da una ciclopica frana nel 1897, e i
quattro imponenti Pilastri che offrono agli alpinisti le vie di arrampicata più
dure. A destra del Paretone, contro il cielo, compaiono le torri del Corno
Piccolo. A sinistra, oltre ai boschi del Monte Brancastello e del Monte Prena,
si alza la parete Nord del Camicia, più bassa ma ancora più selvaggia del
Paretone.
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Di fronte ai monumenti della natura si alzano quelli eretti
nei secoli dall’uomo. A Tossicìa, l’antico capoluogo della valle, sono le
belle chiese medievali di Santa Maria Assunta e di Sant’Antonio Abate. Isola
del Gran Sasso conserva un notevole borgo fortificato e la parrocchiale di
San Massimo. La statale 491, che serpeggia verso la costa, porta alla chiesa
di San Giovanni ad Insulam (XII-XIII secolo) e prosegue verso Santa Maria di
Ronzano, che ospita uno dei cicli di affreschi più antichi dell’Abruzzo.
Tra Isola e Colledara, il santuario di San Gabriele dell’Addolorata è il più
frequentato dell’Abruzzo. La grande sala, inaugurata nel 1985 da Papa
Giovanni Paolo II, può accogliere diecimila fedeli. La mèta d’arte da non
perdere in questa zona è però Castelli, il paese della ceramica, dove
numerose aziende proseguono anche oggi quest’antica tradizione. Nata nel
Medioevo, l’arte della ceramica castellana ebbe il suo periodo più fecondo
tra il XV e il XVII secolo. Oggi, nei pressi del paese, meritano una visita
il Museo della Ceramica nell’ex-convento francescano di Santa Maria di
Costantinopoli e la chiesetta di San Donato, con il suo soffitto composto da
800 mattonelle, che Carlo Levi ha definito la chiesetta ìla Cappella Sistina
della maiolicaî.
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Ben nota a chi viaggia tra Teramo e L’Aquila (o Roma), la Valle Siciliana è
poco nota agli appassionati di sentieri. E’ un errore. Una fitta rete di
facili percorsi, in buona parte individuati e segnati dal Club Alpino
Italiano e dal Parco, collega tra loro i paesi e offre piacevoli passeggiate
tra campi e boschi, in vista delle grandi montagne. Lungo questi percorsi
meritano una sosta piccole frazioni, eremi, mura di antichi castelli.
Poco più in alto, i sentieri verso il Fondo della Salsa o ai piedi del
Paretone consentono anche a chi non pratica l’alpinismo di ammirare da
vicino alcune delle più spettacolari architetture naturali del Gran Sasso.
La natura selvaggia e l’uomo, qui, sembrano darsi la mano.