ITINERARI NEL PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA: Pizzo
Cefalone
Frequentato in tutte le stagioni, Pizzo Cefalone domina
il versante aquilano del Gran Sasso. Una vetta elegante e di facile accesso
offre un panorama rinomato sull'intero massiccio del Gran Sasso. Solitario e
selvaggio, dominato dalle rocce arcigne del Pizzo Cefalone, l'ampio e ripido
Vallone della Portella raggiunge la cresta spartiacque del massiccio al
caratteristico intaglio roccioso del Passo omonimo, da cui l'affaticato
camminatore scopre all'improvviso la piramide del Corno.
Grande, il roccioso Pizzo d'Intermesoli, i malinconici dossi carsici di Campo Pericoli, il solco
della Val Maone. Per secoli, la mulattiera che risaie con innumerevoli svolte il
Vallone è stata una delle più frequentate del versante aquilano del Gran Sasso e
dell'intero Appennino. Da qui, come raccontò nel 1573 Francesco De Marchi - il
primo salitore del Corno Grande - transitavano in tutte le stagioni i mercanti
di carfagni, i panni di lana prodotti nei paesi della montagna teramana e
diretti ai mercati dell' Aquila. Più tardi, a partire dagli ultimi decenni
dell'Ottocento, sono transitati per il Vallone della Portella i primi
esploratori moderni del massiccio, diretti al Corno Grande o al Corno Piccolo e
spesso accompagnati dalle guide di Assergi. Nel 1934, invece, l'entrata in
funzione della funivia di Campo Imperatore ha allontanato di colpo da questi
luoghi buona parte dei visitatori..
Tra il Pizzo Cefalone e il Corno Grande, gli escursionisti e gli alpinisti
possono sostare ancora oggi nei due primi rifugi costruiti sul Gran Sasso e
sull'intero Appennino.
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Da Campo Imperatore ai
rifugi Garibaldi e Duca degli Abruzzi, 480 m. di dislivello, 3 ore a/r.
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Da Campo Imperatore al Pizzo Cefalone, 160 m. di dislivello, 3 ore a/r. Il
frequentato sentiero tra Campo Imperatore e il Pizzo Cefalone costeggia la
cresta di erba e rocce tra il Passo della Portella e la cima.