ITINERARI NEL PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA: Monte Corvo
e Pizzo d'Intermesoli
Due vette aspre, selvagge e
isolate, particolarmente consigliate ai camminatori che amano i lunghi itinerari
in ambiente solitario.
Quota: 2623 metri il Monte
Corvo, 2635 metri il Pizzo d'lntermesoli.
Il Pizzo d'Intermesoli fa da
sfondo alla conca carsica di Campo Pericoli. Dalla via normale alla cima compare
la solitaria vetta del Monte Corvo.
Nel massiccio
del Gran Sasso pochi escursionisti sfuggono al prepotente richiamo dei due
Corni.
Corno Grande, però, il massiccio prosegue con una serie di
vette aspre e solitarie, spesso meno "alpine" di quelle più alte e
frequentate, ma che ripagano l'escursionista con la solitudine e il
silenzio, beni ormai rari da incontrare tra il Vallone delle Cornacchie o la
Direttissima del Corno Grande. Tra le cime "minori" del Gran Sasso spiccano
nel settore occidentale del massiccio il Pizzo d'Intermesoli e il
Monte Corvo. Due vette di notevole altezza (rispettivamente 2635 e 2623 m),
raggiungibili solo attraverso lunghe e faticose sgambate, che offrono panorami
ampi quanto inconsueti sul resto del massiccio e le giogaie della Laga. È un
microcosmo aspro e spesso particolarmente selvaggio, ove la natura è di casa e
l'escursionista rispettoso e amante della wilderness è un ospite gradito. Nei
racconti di Francesco De Marchi e di Orazio Delfico, i protagonisti delle prime
ascensioni alle vette del Gran Sasso, i cacciatori di "camozze" o "camoccie"
hanno un ruolo importante. Si trattava di figure pittoresche, e senza dubbio
di profondi conoscitori della montagna. Furono loro, però, a cancellare
definitivamente dal Gran Sasso il più elegante ungulato d'Abruzzo. L'ultimo
camoscio autoctono, infatti, è stato abbattuto nel 1892 in quello che è oggi
il versante pescarese del massiccio.
A partire
dall'estate 1992, però, una serie di iniziative del WWF, del CAI e del Parco Nazionale d'Abruzzo (cui si è affiancato
in seguito il neonato Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga) ha permesso
il ritorno di una popolazione di camosci sul massiccio. Oggi, oltre alle aree
faunistiche di Pietracamela e del Vitello d'Oro (Farindola), questi animali
possono essere avvistati alle pendici del Monte Camicia e sui pendii del
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Dalla Valle del Chiarino al
Monte Corvo 1240 m di dislivello, 5.45 ore a/r.
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Da Prato Selva al Rifugio del Monte 520 m di
dislivello, 3.15 ore a/r.
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Da Campo Imperatore al Pizzo d'Intermesoli
1150 m di dislivello, 6 ore a/r.