Escursioni mountain-bike Montagne d'Abruzzo: itinerario Cascate del Rio
Verde
Raggiungiamo Quadri pochi chilometri dopo Villa S. Maria, percorrendo la
superstrada che attraversa la Valle del Sangro e che dall' Adriatico conduce a
Castel di Sangro, per una pedalata di grande interesse naturalistico, partendo
dalla zona archeologica di Quadri, dove sono ancora in corso, nelle immediate
vicinanze del campo sportivo a 2 km dal paese, i lavori di scavo che stanno
portando alla luce i resti dell'antica città di Trebula.
Da Quadri, proseguiamo per meno di un chilometro in direzione Castel di Sangro e
svoltiamo a sinistra per Borrello, che raggiungeremo dopo circa 5 km di strada
in leggera salita. AI bivio all'entrata del paese, nelle vicinanze di una
fontana del 1919, svoltiamo per Rosello, e a 1,5 km incontriamo sulla sinistra
le indicazioni per le cascate del Rio Verde; le seguiamo e dopo poche centinaia
di metri di strada brecciata, se svoltiamo a destra, raggiungiamo prima un'area
picnic sulle rive del Rio Verde, e poi, oltrepassato un ponticello in legno,
saliamo al vicino Osservatorio posto sopra le cascate: una balconata su tutta la
valle del Sangro e su tutti i suoi paesini. Per accedere invece al punto di
osservazione delle cascate, al bivio precedente seguiamo la strada in cliscesa
e poi scendiamo la ripida ma sicura scalinata che lormina di fronte nella
grandiosa ed impervia cascata perenne alta più di 200 m. Proseguiamo in
direzione di Borrello, raggiungibile tornando indietro verso il paese e
svoltando a sinistra seguendo l'indicazione. Percorriamo la stradina asfaltata
in leggera salita tenendoci sulla destra ai due bivi che incontreremo; ai
pascoli si sostituiscono boschi sempre più fitti, all'inizio solo di faggi, poi
misti di faggi ed abeti bianchi, ed infine, dopo una breve discesa, in
prossimità di Pescopennataro, solo di abeti bianchi, grandiosi alberi alti anche
più di 50 metri e con diametro fino a 3 metri
Qui conviene scendere dalla bici, abbandonare la stradina asfaltata ed
inoltrarsi nella conifera, in un paesaggio da grande foresta del nord Europa. Le
fioriture che si susseguono dall'inizio della primavera, insieme a tutte le
altre varietà di vegetazione presenti, rappresentano un vero paradiso per i
botanici, così come i numerosi rapaci quali l'astore, lo sparviero, il gufo e
l'allocco, i più piccoli tordi, colombelle, fringuelli, cince e canori ciuffo
lotti faranno la gioia non solo degli ornitologi, ma anche di tutti gli altri
amanti della natura.
E a pochi chilometri da Borrello, un'altra abetina di 170 ettari: quella
dell'Oasi Naturale di Rosello, sorta per iniziativa del WWF a tutela di questi
bellissimi boschi di abete che nel passato sono stati oggetto di tagli
indiscriminati, e che, comuni sulle Alpi, nell'Appennino centrale sono
localizzati esclusivamente in questa zona del medio Sangro, ai confini tra
l'Abruzzo ed il Molise.